Animalisti coreani e HSI insieme per salvare 50 cani abbandonati in un allevamento di carne di cane dismesso

Scampati alla macellazione e all’eutanasia, hanno ora la possibilità di vivere

Humane Society International


Dog on a dog meat farm
Jean Chung

SEOUL—Diversi gruppi di attivisti coreani per la protezione degli animali hanno unito le forze per salvare 50 cani dall’eutanasia, dopo che l’allevamento nella città di Yongin dal quale provenivano era stato chiuso dalle autorità. I cani trovati dai soccorritori erano rinchiusi in gabbie metalliche prive di acqua e cibo adeguato, abbandonati dai quattro allevatori che hanno lasciato la proprietà. Ciò è avvenuto a seguito di un ordine di demolizione da parte dei funzionari locali poiché l’allevamento operava in violazione della legge nazionale sulla protezione degli animali. Humane Society International/Corea, LIFE, KoreanK9Rescue e Yongin Animal Care Association sono intervenuti e hanno lavorato insieme alle autorità locali per salvare i cani e demolire le strutture.

Oltre alle misere condizioni di vita in gabbia, alcuni dei cani erano tenuti accanto alla zona adibita alla macellazione e perciò visibilmente traumatizzati. Tutti i cani – Jindo e mastini, razze spesso promosse come “da carne” dall’industria – e Tiny Tim, il piccolo terrier da compagnia di uno degli allevatori, stanno ora ricevendo tutte le cure veterinarie e le vaccinazioni necessarie per essere trasportati nei rifugi temporanei di Humane Society International negli Stati Uniti e in Canada e successivamente essere dati in adozione.

Nara Kim, campaigner di HSI/Corea, ha dichiarato: “Questi cani avevano bisogno del nostro aiuto perché sarebbero stati soppressi dalle autorità, prive di un piano di salvataggio. Sapevamo di dover agire in fretta ed è stato meraviglioso che HSI, LIFE, KK9K e YACA abbiano lavorato in squadra per liberare i cani. Questi sforzi dimostrano quanto sia forte il desiderio di porre fine all’industria della carne di cane in Corea del Sud. I cani erano in uno stato pietoso, magri e spaventati, tenuti in condizioni terribili. È stato scioccante vedere anche l’area di macellazione, le attrezzature per l’elettrocuzione e i coltelli abbandonati. Sono inorridita al pensiero di quanti cani abbiano perso la vita lì. Fermare l’industria della carne di cane significa porre fine a questa sofferenza.”

Molti dei cani soffrivano di malnutrizione e dolorose malattie della pelle e avevano le zampe infiammate a causa della mancanza di lettiera nelle gabbie. Altri presentavano dolorose ferite non curate alla testa e alle orecchie. Diversi animali, invece, sono stati trovati tremanti sul fondo delle gabbie, estremamente spaventati dalle persone.

In-Seob Sim, presidente di LIFE, ha detto: “Sono passati 30 anni da quando la legge sulla protezione degli animali è entrata in vigore in Corea ma ancora tanti animali non sono protetti adeguatamente. I funzionari del governo dovrebbero attuare delle politiche per vietare la macellazione dei cani a fini alimentari. Dovremmo risparmiare questa miseria alle future generazioni di cani.”

Secondo Hyun Yu Kim, fondatore di KoreanK9Rescue: “È importante che a tutti questi cani venga data la possibilità di una nuova vita. Là fuori ci sono però ancora moltissimi cani allevati per la loro carne che stanno soffrendo. Chiediamo un’azione urgente da parte del governo per introdurre leggi che vietino il commercio di carne di cane e proteggano cani come questi.”

Miyeon Ki, della Yongin Animal Care Association, ha dichiarato: “È stata una missione incredibile. Questi 50 cani sono sfuggiti prima alla brutale macellazione per la loro carne, poi alla morte per eutanasia e ora hanno trovato una possibilità di vivere. Penso che lo sforzo per salvare delle vite in situazioni difficili si concretizzi solo grazie alla speranza delle persone coinvolte.”

Yang-Jin Cho, della Divisione per la Protezione degli Animali, della città di Yongin ha commentato: “I funzionari della città si sentivano davvero male per questi cani e speravano che si potesse concretizzare l’opportunità di dare loro la via d’uscita migliore. Quindi siamo davvero felici che queste associazioni siano state in grado di aiutare e dare ai cani un futuro”.

Ad oggi Humane Society International ha chiuso 17 allevamenti di carne di cane nel paese. Inoltre, l’organizzazione sta portando avanti una campagna legislativa per vietare il commercio di carne di cane in Corea del Sud. Un recente sondaggio commissionato da HSI/Corea e condotto da Nielsen* ha evidenziato un crescente sostegno per un divieto: quasi il 60% si è dimostrato a favore, mentre l’84% dei sudcoreani ha dichiarato di non mangiare carne di cane.

Alcuni dati:

  • Si stima che fino a due milioni di cani vengono allevati ogni anno in Corea del Sud.
  • La maggior parte dei sudcoreani non consuma carne di cane e una porzione sempre maggiore della popolazione i cani sono considerati animali da compagnia.
  • La carne di cane è più popolare durante i Bok Nal, i “giorni del cane” a luglio e agosto, perché ritenuta curativa durante i mesi estivi caldi e umidi.
  • Le recenti azioni delle autorità per frenare l’industria della carne di cane includono la chiusura, nel novembre 2018, del macello di cani Taepyeong (il più grande del paese) da parte del Consiglio Comunale di Seongnam, seguita nel luglio 2019 dalla chiusura del mercato di Gupo a Busan. A ottobre 2019 il sindaco di Seoul ha dichiarato la città “libera dalla macellazione dei cani”.
  • Le operazioni per la chiusura di questo allevamento sono state condotte nel rispetto delle norme di sicurezza legate al Covid-19. La squadra di HSI è stata in quarantena per 14 giorni, in un hotel autorizzato. Dopo la chiusura di un allevamento, l’organizzazione effettua un test veterinario per escludere la presenza del virus H3N2 (influenza canina) e somministrare i vaccini contro la rabbia, il DHPP, il coronavirus canino, il cimurro e il parvovirus. I cani vengono poi messi in quarantena per almeno 30 giorni prima di ricevere l’idoneità per il trasporto all’estero.

Foto e video del salvataggio (creare un account per il download).

Petizione italiana per fermare il commercio di carne di cane in Asia.

*Sondaggio online condotto nel periodo tra agosto e settembre 2020. Totale del campione: 1.000 persone in sei principali città della Corea del Sud (Busan, Daegu, Incheon, Gwangju, Daejeon, Ulsan) ponderate e rappresentative degli adulti sudcoreani di età superiore ai 18 anni.

FINE

Contatto: Martina Pluda: Direttrice per l’Italia – mpluda@hsi.org; 3714120885

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