Allevatore di cani da carne sudcoreano abbandona l’attività per coltivare ortaggi con l’aiuto e l’approccio pionieristico di Humane Society International

"Non c'è futuro in questo settore", afferma l’allevatore Nekseon Kim

Humane Society International


Jean Chung/for HSI Dogs are shown locked in a cage at a dog meat farm in Hongseong, South Korea, on Saturday, February 8, 2020.

ROMA/SEOUL–Più di 70 cani sofferenti, trovati da Humane Society International in un allevamento di carne di cane della Corea del Sud, hanno avuto una seconda chance grazie alla decisione dell’allevatore di abbandonare l’attività. Dopo aver allevato cani per quasi 40 anni, Nakseon Kim ha colto al volo l’occasione di cambiare vita, a seguito della proposta di Humane Society International per aiutarlo a iniziare un nuovo business coltivando cavoli e altri ortaggi.

Tra la crescente opposizione sudcoreana al consumo di cani e una serie di nuovi regolamenti e sentenze giudiziarie che frenano il settore, sempre più allevatori come il signor Kim sono in cerca di una via d’uscita. Ad una condizione: salvare i propri cani. Dopo aver mandato gli animali al macello per anni, Kim non è il primo allevatore ad apprendere con sollievo che Humane Society International salva, rieduca e cerca una nuova casa per ogni cane.

“Sembrerà strano, ma ho iniziato ad allevare i cani proprio perché mi piacciono questi animali”, ha dichiarato Kim. “Non sono mai stato un grande amante della loro carne. Avevo alcuni cani e così ho iniziato ad allevarli. Quando ne avevo 20 o 30 ho iniziato a venderli perché pensavo che avrei potuto guadagnare, ma non è andata così. Non guadagno nulla e con la crescente pressione del governo non è affatto un buon affare.”

Sulla sua proprietà a Hongseong, il signor Kim alleva cani di razza tosa, jindo coreani, barboncini, beagle, husky, golden retriever, pomerania, chihuahua e Boston terrier per due commerci crudeli: quello della carne e quello dei cuccioli. In numerose file di gabbie fatiscenti e sporche, circondati da escrementi e spazzatura, alcuni cani sono destinati al macello mentre altri alla vendita come animali da compagnia. L’industria coreana della carne di cane sta tentando di differenziare tra cani da compagnia e cani da carne, ma la realtà è che per questi animali il destino dipende solamente da dove si possono trarre i maggiori profitti.

Nara Kim, campaigner di Humane Society International Corea, ha dichiarato: “Sfortunatamente, è ancora molto comune vedere cuccioli in vendita nelle vetrine dei negozi di animali della Corea del Sud. Ma ciò che la maggior parte dei coreani non sa è che questi stessi cuccioli avrebbero potuto essere macellati. Che vivano o muoiano, nascono tutti in luoghi miserabili come questo, dove le femmine vengono ingravidate di continuo, fino all’esaurimento, per poi essere vendute ai macelli. Sono felice che questo orrore sia finito per questi 70 cani, ma fino a quando il governo non si impegnerà ad eliminare questa terribile industria, l’incubo continuerà per milioni di altri animali. Come coreani dobbiamo essere la loro voce e batterci per porre fine all’allevamento ed al consumo di cani.”

Si tratta della sedicesima chiusura di un allevamento che Humane Society International è riuscita ad ottenere, dopo aver lanciato nel 2015 un programma per sostenere gli allevatori nella transizione. Ora i cani verranno trasferiti in diversi rifugi partner in Canada e negli Stati Uniti, con l’obbiettivo di trovar loro nuove case adottive. Prima che ciò avvenga, verranno però portati in una struttura d’accoglienza temporanea in Corea del Sud, in attesa che le restrizioni di viaggio a causa del Covid-19 si allentino. Una volta usciti sani e salvi dall’allevamento, i cani riceveranno immediatamente un controllo veterinario completo e avrà inizio il lavoro di riabilitazione.

Humane Society International spera che il modello proposto accelererà la fine di questa controversa e crudele industria, dimostrando al Governo coreano che con un aiuto concreto agli allevatori coinvolti, la transizione può funzionare.

Nakseon Kim ha dichiarato: “Ne ho avuto abbastanza, soprattutto ora che devo comprare il cibo per i cani dopo che la scuola locale ha deciso di non donarmi più gli avanzi. Non credo siano molte le persone in Corea del Sud, ancora disposte a gestire un allevamento di cani da carne. Non c’è futuro in questo settore. Non appena avrò chiuso il mio allevamento, con l’aiuto di Humane Society International, inizierò a coltivare verdure da vendere ai ristoranti. Quello è un business sostenibile.”

Il consumo di carne di cane è in costante calo in Corea del Sud ed è già vietato o severamente limitato a Hong Kong, a Singapore, a Taiwan, in Tailandia e nelle Filippine. Nel 2018, la capitale indonesiana e quella vietnamita hanno messo fine al commercio di carne di cane. Più recentemente, nell’aprile 2020, le città cinesi di Shenzhen e Zhuhai hanno vietato il consumo di carne di cane e di gatto, a seguito della dichiarazione del Governo cinese in merito allo status di cani e gatti come animali da compagnia. Mentre la pressione globale per chiudere permanentemente i “wet market” asiatici aumenta alla luce del Covid-19, i rischi per la salute umana dal consumo di carne di cane in Corea del Sud e in tutta l’Asia, stanno rafforzando le richieste di intervento nel continente.

Alcuni dati:     

  • Fino a due milioni di cani vengono allevati ogni anno in Corea del Sud.
  • Il consumo di carne di cane sta diminuendo in Corea del Sud, in particolare tra le fasce giovani della popolazione. Secondo un sondaggio Gallup del giugno 2018, il 70% dei sudcoreani afferma che non mangerà carne di cane in futuro. Tuttavia, la carne di cane rimane popolare durante l’estate, considerata curativa durante i mesi caldi e umidi.
  • A novembre 2018, Humane Society International Corea ha aiutato il Consiglio Comunale di Seongnam a chiudere il macello di Taepyeong (il più grande macello di cani del paese), seguito a luglio 2019 dalla chiusura del mercato di Gupo a Busan (il secondo mercato per la carne di cane in Corea del Sud dopo quello di Moran, chiuso anch’esso). Nell’ottobre scorso il sindaco di Seoul ha dichiarato la città “libera dalla macellazione dei cani”.
  • Humane Society International ha salvato oltre 2.000 cani in Corea del Sud. Dopo la chiusura di un allevamento, l’organizzazione effettua un test veterinario per escludere la presenza del virus H3N2 (influenza canina) e somministrare i vaccini contro la rabbia, il DHPP, il coronavirus canino, il cimurro e il parvovirus. I cani vengono poi messi in quarantena per almeno 30 giorni prima del trasporto all’estero.

Foto e video del salvataggio (creare un account per il download).

Link alla petizione italiana per fermare il commercio di carne di cane in Asia.

FINE

Contatto: Martina Pluda, Direttrice HSI/Italia, mpluda@hsi.org

Humane Society International e i suoi partner costituiscono una delle più grandi organizzazioni al mondo per la protezione degli animali. Da più di 25 anni, HSI lavora per la protezione di tutti gli animali attraverso la realizzazione di studi scientifici, campagne di sensibilizzazione, programmi di educazione, e progetti sul campo. Valorizziamo gli animali e combattiamo la crudeltà su di essi in tutto il mondo – www.hsi.org.

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