Intercettato camion con 68 cani terrorizzati destinati al macello del “festival” cinese della carne di cane di Yulin, tutti i cani sono stati salvati

Con il solstizio d'estate inizia il consumo di carne di cane a Yulin

Humane Society International


Vshine 68 dogs saved from Yulin arrive at HSI partner shelter in northeast China

ROMA/PECHINO—Alla vigilia del solstizio d’estate, periodo in cui inizia il consumo di cane di carne, alcuni attivisti cinesi della regione del Guangxi hanno intercettato, appena fuori dalla città di Yulin, un camion pieno di cani. Il veicolo trasportava 68 animali terrorizzati ed esausti, diretti ai macelli di Yulin, dopo aver già sopportato un lungo viaggio in autostrada senza cibo né acqua. Gli attivisti avevano esortato le autorità di Yulin a istituire più posti di blocco per fermare i camion in arrivo e confiscare i cani, ma in assenza di un’azione ufficiale hanno preso in mano la situazione e hanno fermato l’autocarro da soli.

I 68 cani sono stati stipati ed ammassati in gabbie di metallo arrugginito nel caldo soffocante. Ansimanti e traumatizzati, riuscivano a malapena a muoversi. Molti di loro erano in cattive condizioni di salute fisica, con infezioni agli occhi. Molti altri hanno invece mostrato dei comportamenti tipici degli animali domestici, rivelandone la loro provenienza quali pet rubati alle loro case e famiglie.

Foto da Yulin, giugno 2021 (creare account per il download)

Liang Jia, un attivista del Guangxi, ha dichiarato: “È stato frustrante vedere i camion pieni di cani arrivare a Yulin quando le autorità avrebbero dovuto fermarli e confiscare i cani. Così abbiamo deciso di salvarli da soli, aspettato e intervenendo sull’autostrada. Quando è arrivato un camion, gli abbiamo intimato di fermarsi e abbiamo convinto l’autista del camion a consegnare i cani perchè erano chiaramente animali domestici rubati, per i quali non aveva i documenti richiesti per legge. I cani ci hanno dato la zampa, proprio come farebbe un cane di casa, e avevano denti sani, il che significa che qualcuno si prendeva cura di loro prima di essere stati prelevati illegalmente. Le autorità di Yulin hanno la responsabilità di proteggere la salute pubblica, anche se non si preoccupano degli animali come facciamo noi. Questi poveri cani sembrano provati e per fortuna ora riceveranno cure veterinarie, ma chissà quali malattie avrebbero potuto portare al mercato.”

I cani sono stati trasferiti in una struttura temporanea per riposare, recuperare le forze e ricevere le cure veterinarie necessarie, prima di intraprendere il viaggio verso un rifugio supportato da Humane Society International (HSI).

Il dottor Peter Li, specialista in politica cinese di Humane Society International, sostenitore dei salvataggi di cani dal commercio di carne in Cina, ha dichiarato: “Questi attivisti sono il simbolo di una nuova generazione in Cina, che si oppone fermamente al commercio di cani e gatti per la loro carne e sono pronti ad agire per fermarlo in posti come Yulin. La verità è che la maggior parte dei cinesi, compresi i residenti di Yulin, non mangia carne di cane. La sofferenza di questi animali a Yulin è ovviamente una tragedia, ma dobbiamo dire basta a questo brutale commercio sempre e in tutta la Cina, non solo per pochi giorni a giugno ed in un’unica città. HSI agisce durante tutto l’anno ed in tutto il paese per mettere fine al commercio di cani e gatti. Dopo un calvario terrificante, questi 68 cani sono fortunatamente al sicuro, ma per altre migliaia di cani a Yulin e per milioni di animali in tutto il paese, la crudeltà continua. Attraverso il furto di cani, il trasporto illegale tra province e la macellazione crudele, il commercio non solo sottopone gli animali a sofferenze indicibili, ma espone la salute pubblica al rischio di diffusione della rabbia e altre malattie zoonotiche. Queste dovrebbero essere ragioni sufficienti affinché le autorità cinesi pongano fine a questo commercio una volta per tutte”.

Dati sul commercio della carne di cane in Cina:

  1. La maggior parte delle persone in Cina non mangia abitualmente i cani. Infatti, la carne di cane viene consumata solo raramente dal 20% dei cinesi. Un sondaggio del 2017 (condotto da enti no-profit cinesi registrati e personale di ricerca del governo municipale di Yulin) ha rivelato inoltre, che anche a Yulin il 72% degli abitanti non mangia regolarmente carne di cane, nonostante gli sforzi dei commercianti di carne di cane per promuoverla. A livello nazionale, un sondaggio del 2016 condotto dalla società di sondaggi cinese Horizon e commissionato dalla China Animal Welfare Association in collaborazione con Humane Society International e Avaaz, ha rivelato che la maggior parte dei cittadini cinesi (il 64%) vuole che il festival di Yulin venga fermato. Inoltre, più della metà (il 51,7%) ritiene che il commercio di carne di cane dovrebbe essere completamente vietato e la maggioranza (il 69,5%) non ha mai consumato carne di cane.
  2. Nel 2020 il Ministero per l’agricoltura e gli affari rurali cinese ha dichiarato ufficialmente che i cani sono da considerarsi animali da compagnia e non “bestiame” destinato al consumo. L’annuncio è arrivato con la pubblicazione da parte del ministero dell’“Elenco delle Risorse Genetiche di Bestiame e Pollame” (Directory of Genetic Resources of Livestock and Poultry). Nello stesso anno, due grandi città della Cina – Shenzhen e Zhuhai – hanno vietato il consumo di carne di cane e gatto, una decisione sostenuta secondo i sondaggi da quasi il 75% dei cittadini cinesi (sondaggio condotto nell’aprile 2020 sul portale online ifeng.com che ha intervistato 378 milioni di cinesi).
  3. Quando nel 2010 il festival a Yulin si è tenuto per la prima volta, 15.000 cani sono stati uccisi durante i giorni principali dell’evento. Le pressioni cinesi e internazionali hanno portato questa cifra a ridursi fino a circa 3.000 cani. Tuttavia, molte centinaia di animali vengono ancora uccisi ogni giorno nelle settimane che precedono il festival.
  4. Si stima che ogni anno circa 30 milioni di cani vengano uccisi in tutta l’Asia per la loro carne, circa 10-20 milioni solo in Cina.

FINE

Contatto: Martina Pluda, Direttrice per l’Italia: mpluda@hsi.org; 3714120885

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