Zhuhai seconda città cinese a vietare il consumo di carne di cani, gatti e animali selvatici

Humane Society International spera in un “effetto domino” che coinvolga tutto il paese

Humane Society International


AP Images for HSI

ROMA/PECHINO—La città di Zhuhai, nella provincia del Guangdong, è diventata la seconda città della Cina continentale a vietare il consumo di carne di cani, gatti e fauna selvatica. Si tratta di un passo importante che gli attivisti della Humane Society International sperano darà inizio ad un vero e proprio “effetto domino” per l’emanazione di una legislazione nazionale, allo scopo di porre fine alla macellazione di circa 10 milioni di cani e 4 milioni di gatti, ogni anno.

Il divieto di Zhuhai segue quello già annunciato dalla città di Shenzhen e la dichiarazione del Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali cinese che cani e gatti sono da considerarsi animali da compagnia e non “bestiame”, in merito al quale è stata redatta una nuova white list ministeriale. Proprio a questa fa riferimento il Comitato Permanente del Congresso Popolare del Comune di Zhuhai nel legiferare in merito al consumo di animali. C’è ragione di credere che altre città della Cina continentale stiano considerando di adottare misure simili.

Da anni, Humane Society International è in prima linea per porre fine al crudele commercio di carne di cane e di gatto in tutta l’Asia e ha contribuito a salvare migliaia di animali in Cina, Corea del Sud, India e Indonesia. In particolare, in Corea del Sud, Humane Society International collabora con gli allevatori di carne di cane, per aiutarli a trovare fonti di reddito alternative, e fa pressione a livello politico per ottenere un cambio legislativo.

Martina Pluda, Direttrice di Humane Society International Italia, ha accolto con favore il divieto di Zhuhai, dicendo: “Le notizie che ci giungono dalla città di Zhuhai sono estremamente positive per tutti coloro che in Cina e nel mondo stanno lavorando duramente per porre fine a questa brutale realtà. Dopo il divieto di Shenzhen e la storica dichiarazione del Governo cinese che classifica i cani come animali domestici, speriamo che inizi un “effetto domino”, a livello legislativo, che coinvolga tutta la Cina. Con così tanti milioni di vittime tra cani e gatti, si trascura spesso il fatto che la maggior parte della popolazione cinese non mangia abitualmente questo tipo di carne ma è anzi favorevole affinché ne venga proibito il consumo. Infatti, ora sembra che, in assenza di un divieto nazionale, le città stiano prendendo in mano la situazione, seguendo l’opinione pubblica cinese”.

Per la protezione degli animali si tratta di un enorme passo in avanti che ha effetti altrettanto positivi per la salute pubblica. Il commercio ed il consumo di carne canina rappresentano un pericolo per la salute umana, legato alla diffusione di trichinellosi, colera e rabbia. Quest’ultima è stata rilevata in diversi cani destinati al consumo umano in Cina, Vietnam e Indonesia. In particolare le condizioni antigieniche di trasporto e macellazione degli animali ne favoriscono la diffusione.

Alcuni dati sul commercio di carne di cane in Cina:

  1. Sono 30 milioni i cani che ogni anni vengono uccisi in tutta l’Asia. Si stima che in Cina ci siano oltre 91,49 milioni di cani e gatti tenuti come animali domestici. Si stima che 10 milioni di cani  vengano uccisi annualmente per il commercio di carne solo in Cina.
  2. L’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che tale commercio diffonde malattie come la rabbia e aumenta il rischio di colera.
  3. La maggior parte delle persone in Cina non mangia abitualmente i cani. Infatti, la carne di cane viene consumata solo raramente dal 20% dei cinesi. Un sondaggio del 2017 ha rivelato inoltre, che anche a Yulin, sede del noto festival della carne canina, il 72% degli abitanti non mangia regolarmente carne di cane, nonostante gli sforzi dei commercianti di carne di cane per promuoverla. A livello nazionale, un sondaggio del 2016 condotto dalla società di sondaggi cinese Horizon e commissionato dalla China Animal Welfare Association in collaborazione con Humane Society International e Avaaz, ha rivelato che la maggior parte dei cittadini cinesi (il 64%) vuole che il festival di Yulin venga fermato. Inoltre, più della metà (il 51,7%) ritiene che il commercio di carne di cane dovrebbe essere completamente vietato e la maggioranza (il 69,5%) non ha mai consumato carne di cane.

Petizione italiana, lanciata oggi da Humane Society International Italia, per fermare il commercio di carne di cane e di gatto in Asia: https://bit.ly/2z3qOL2.

Foto e video del mercato della carne di cane cinese (creare account per il download): https://newsroom.humanesociety.org/fetcher/index.php?searchMerlin=1&searchBrightcove=1&submitted=1&mw=d&q=YulinDogMeat0618

FINE

Contatto: Martina Pluda: Direttrice HSI Italia – mpluda@hsi.org

Humane Society International e i suoi partner costituiscono una delle più grandi organizzazioni al mondo per la protezione degli animali. Da più di 25 anni, HSI lavora per la protezione di tutti gli animali attraverso la realizzazione di studi scientifici, campagne di sensibilizzazione, programmi di educazione, e progetti sul campo. Valorizziamo gli animali e combattiamo la crudeltà su di essi in tutto il mondo – www.hsi.org.

 

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