Humane Society International chiede la chiusura globale degli allevamenti di visoni a seguito dei contagi confermati di due lavoratori in Olanda e degli abbattimenti ordinati dal Governo olandese

L'allevamento di animali da pelliccia rappresenta un potenziale rischio per la salute umana ed è ora che il mondo della moda se ne liberi

Humane Society International


Jo-Anne McArthur/We Animals

ROMA (4 giugno 2020)—Da domani migliaia di visoni verranno abbattuti in nove allevamenti olandesi. Così ha ordinato il Governo olandese, seguendo i consigli di un team di veterinari e virologhi secondo i quali gli allevamenti di visoni potrebbero fungere da serbatoio per il SARS-CoV-2, permettendogli di rimanere in circolazione per molto tempo.

I parlamentari olandesi sono stati informati della decisione in una lettera inviata ieri sera dal Ministro dell’Agricoltura e dal Ministro della Sanità. L’inchiesta svolta dal team di esperti è partita a seguito della dichiarazione, fatta il 25 maggio, del Ministro dell’Agricoltura Carola Schouten, secondo la quale era “estremamente probabile” che due lavoratori olandesi, impiegati nell’allevamento di animali da pelliccia, avessero contratto il COVID-19 da visoni infetti da SARS-CoV-2.

Alla luce di questi fatti, l’organizzazione animalista Humane Society International chiede la chiusura su scala globale degli allevamenti di visone a causa della loro pericolosità, legata al COVID-19 e ad altre malattie infettive di origine zoonotica. Secondo le stime si tratta di 60 milioni di visoni allevati in 24 paesi, primi tra i quali nel 2018 la Cina (20,6 milioni di visoni), la Danimarca (17,6 milioni di visoni) e la Polonia (5 milioni di visoni).

Da Amsterdam, Joanna Swabe, Direttrice delle Relazioni Istituzionali per Humane Society International Europe, ha dichiarato: “Il confinamento degli animali da pelliccia ha sempre rappresentato un potenziale rischio per lo sviluppo e la diffusione di malattie infettive. La conferma che i visoni degli allevamenti olandesi hanno contagiato alcuni lavoratori con il COVID-19, da ulteriore prova che questo settore va fermato. In questi allevamenti vivono migliaia di visoni, in gabbie sporche e affollate e in condizioni stressanti, non molto diverse da quelle dei mercati di fauna selvatica, attualmente al centro delle preoccupazioni globali. Il fatto che oltre ad essere estremamente crudele, l’allevamento di animali da pelliccia possa fungere da incubatrice per i coronavirus, dovrebbe essere ragione sufficiente per porre fine a questa industria e reindirizzare il mondo della moda verso il “fur-free”. Per i Paesi Bassi, i tre anni che mancano al 2024, comportano dei rischi inutili. Il Governo olandese e quelli di tutti i paesi produttori di pellicce come Danimarca, Polonia, Francia, Italia, Cina, Finlandia, Spagna e Stati Uniti, devono impegnarsi per difendere gli animali da questa pratica brutale e proteggere la salute pubblica.”

Secondo la lettera dei ministri è previsto un aumento dei casi nelle prossime settimane e, mentre le trasmissioni da uomo a uomo diminuiranno, le infezioni da visone a uomo potrebbero incrementare l’incidenza di SARS-CoV-2 nell’uomo. Nei Paesi Bassi tutti gli allevamenti di animali da pelliccia sono ora sottoposti a controlli obbligatori. Le misure vigenti prevedono restrizioni sia per i visitatori sia per il trasporto dei visoni. Le zone attorno agli allevamenti infettati sono state delimitate ed ai residenti è stato consigliato di mantenere una distanza di almeno 400 metri. I test iniziali hanno confermato la presenza di particelle di virus nella polvere trovata nelle strutture, che gli impiegati potrebbero aver inalato.

Alle strutture attualmente non infettate è richiesto di continuare a seguire le misure in vigore e di consegnare settimanalmente le carcasse degli animali presumibilmente deceduti di cause naturali. I test obbligatori su tutti gli allevamenti sono in corso ed i risultati sono attesi per la prossima settimana.

Nei Paesi Bassi l’allevamento di visoni è stato vietato nel 2013 con un periodo di transizione fino al 2024. Nel 2018 sono stati 4,5 milioni i visoni allevati nel paese. Humane Society International sostiene le richieste delle organizzazioni animaliste olandesi per la chiusura immediata dei circa 128 allevamenti rimanenti, alla luce del rischio legato al COVID-19. La lettera dei ministri afferma che il Governo olandese sta valutando se e come sostenere le strutture tuttora attivi che vogliono velocizzare la chiusura delle proprie attività.

Martina Pluda, Direttrice di Humane Society International Italia, ha accolto la notizia esortando l’Italia a chiudere gli allevamenti presenti sul territorio nazionale: “l’Italia deve cessare di far parte del problema. Permettendo l’allevamento di visoni, stiamo contribuendo all’immensa sofferenza di 100.000 animali ogni anno e potenzialmente offrendo l’ambiente ideale per lo sviluppo di futuri agenti patogeni virali come sta succedendo in Olanda. Non possiamo solamente puntare il dito contro i gli allevamenti di animali da pelliccia esteri; dobbiamo assumerci la nostra parte di responsabilità e smettere di essere il fanalino di coda in Europa. Già molti paesi come l’Austria, la Slovenia, il Regno Unito hanno vietato gli allevamenti di animali da pelliccia e molti altri, ad esempio la Germania, li stanno eliminando gradualmente. L’Italia deve intraprendere questo primo passo importante, seguito da un divieto d’importazione e vendita.”

Cronologia degli eventi:

Anche volpi e cani procione possono infettarsi con virus correlati alla SARS-CoV, fungendo potenzialmente da ospiti intermedi per la trasmissione del virus all’uomo. Casi positivi sono stati trovati nei mercati di fauna selvatica in Cina.

I seguenti paesi hanno già vietato l’allevamento di animali da pelliccia: Regno Unito (2000), Austria (2004), Slovenia (2013), Macedonia (2014), Croazia (2017), Lussemburgo (2018), Repubblica Ceca (2019), Serbia (2019), Belgio (2023), Olanda (2024), Norvegia (2025), Bosnia ed Erzegovina (2028). Anche la Bulgaria, la Lituania, il Montenegro e l’Ucraina stanno attualmente valutando la possibilità di introdurre un divieto all’allevamento, un’attività che tuttavia continua in altri paesi come la Danimarca, la Finlandia e la Polonia. A livello globale, si stima che 100 milioni di animali vengono uccisi ogni anno per la loro pelliccia. In Italia sono presenti ancora oltre 10 allevamenti in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Abruzzo dove vengono allevati 100.000 visoni (dati di Essere Animali).

Nel 2019, la California è diventata il primo stato americano a vietare la vendita di pellicce, a seguito delle misure adottate dalle città di Los Angeles, San Francisco, Berkeley e West Hollywood. Nel 2020, le Hawaii e lo Stato del Rhode Island hanno introdotto divieti alla vendita, così come le città di Minneapolis, Minnesota e Wellesley, Massachusetts.

Filmati degli allevamenti di visoni olandesi (per gentile concessione delle organizzazioni olandesi Bont voor Dieren e Animal Rights): https://vimeo.com/194246126

FINE

Contatto: Martina Pluda, Direttrice HSI/Italia, mpluda@hsi.org

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