Convegno “La tutela giuridica degli animali sotto sequestro giudiziario” per affrontare il tema dei combattimenti tra cani e garantire maggiore tutela alle vittime animali

Nell’ambito del progetto IO NON COMBATTO realizzato da Fondazione CAVE CANEM e Humane Society International/Europe in materia di prevenzione e contrasto ai combattimenti tra animali, avrà luogo un momento formativo e divulgativo volto a dotare gli addetti ai lavori di strategie legali orientate al benessere dei cani

Humane Society International / Europa


HSI e FCC Chiara Muzzini

ROMA—Si terrà in data 18 aprile, presso la sala della Protomoteca in sede del Campidoglio, a Roma, il convegno “La tutela giuridica degli animali sotto sequestro giudiziario. Dalla elaborazione della segnalazione per ipotesi di maltrattamento o detenzione incompatibile allo svincolo dall’esito del procedimento – Prediligere il deposito cauzionale quale misura di maggior tutela per l’animale e brevità rispetto alla confisca”. Organizzata nell’ambito delle attività formative e divulgative del progetto IO NON COMBATTO, realizzato da Humane Society International/Europe e Fondazione CAVE CANEM per la prevenzione e la repressione del fenomeno criminoso dei combattimenti tra cani, la conferenza ha l’obbiettivo di fornire agli addetti ai lavori le conoscenze e gli strumenti operativi necessari per porre la priorità sul benessere dei cani, vittime di queste attività illecite.

Con il patrocinio dall’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale, apriranno i lavori l’Assessora Sabrina Alfonsi, il Generale di Brigata Giorgio Maria Borrelli, l’Avv. Federica Faiella, Presidente della Fondazione CAVE CANEM, Mirko Zuccari educatore cinofilo specializzato nel recupero di cani vittime di gravi maltrattamenti; modererà l’evento la Dott.sa Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di Humane Society International/Europe.

L’iniziativa ha l’obiettivo di trasmettere conoscenze e informazioni utili a diversi livelli, con particolare attenzione alle condizioni incompatibili di benessere dei cani, vittime del fenomeno criminoso dei combattimenti clandestini. Dalla fotografia della normativa vigente, alle modalità di intervento della Magistratura e delle Forze di Polizia. Dall’ipotesi di reato alla confisca degli animali tratti in salvo. Dall’operato di coloro i quali sono impegnati costantemente nei canili rifugio per garantire il recupero psico-fisico delle vittime al ruolo del custode giudiziario. Fino ad analizzare il profilo psicologico-comportamentale del dog-fighter.

Il programma prevede l’intervento di autorità, rappresentanti delle Forze di Polizia e della Magistratura nonché esperti del settore:

• Dott.ssa Diana Russo, Sostituta Procuratore;
• Ten. Col. Marco Trapuzzano, Comandante del Nucleo Carabinieri CITES di Napoli;
• Avv. Federica Faiella, Presidente Fondazione CAVE CANEM;
• Avv. Maria Silvia D’Alessandro, consulente legislativo dalla XIV legislatura presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, specializzata in normativa sulla tutela degli animali;
• Avv. Alessandra Itro, specialista in normativa sulla tutela degli animali;
• Dott.ssa Carolina Salomoni, beneficiaria dell’incarico di studio e ricerca IO NON COMBATTO;
• Angela Maria Panzini, beneficiaria dell’incarico di studio e ricerca IO NON COMBATTO.

Tra i temi che verranno trattati e di estremo interesse nell’ambito della tutela giuridica degli animali, il deposito cauzionale, uno strumento che prevede il versamento di una somma per l’affido definitivo di animali sequestrati a enti o privati che ne garantiscano il benessere e il rispetto delle caratteristiche etologiche: in caso di assoluzione, la somma sarà corrisposta agli imputati; in caso di condanna, la stessa verrà versata nel Fondo Unico di Giustizia. Il deposito cauzionale emerge come una misura di maggior tutela per gli animali rispetto alla confisca, in quanto consente di svincolare l’animale dall’esito del procedimento penale, che può essere lungo e incerto. Tale strumento risulta facilmente utilizzabile laddove sia accertata la mancanza di legame affettivo tra gli animali sequestrati e le persone imputate, ad esempio nel caso di flagranza di reato di combattimento.

I combattimenti fra animali sono un fenomeno criminale sommerso, di portata nazionale e internazionale che coinvolge diverse specie animali, tra cui i cani, in particolare i molossi. Il coinvolgimento in queste attività causa loro gravi danni fisici e traumi psicologici. In Italia, il combattimento tra animali, è un reato punito dall’art. 544 quinquies del Codice penale. Si tratta di una pratica sanguinaria che mette cani l’uno contro l’altro, all’interno di ring o fosse, più o meno improvvisati, in alcuni casi previa somministrazione di sostanze dopanti, ai fini dell’intrattenimento di chi assiste, spesso associato al gioco d’azzardo e altre attività criminali.

Il convegno si svolgerà giovedì, 18 aprile 2024, dalle 9:30 alle 13:00, presso la Sala della Protomoteca, Piazza del Campidoglio 1, Roma. Per iscriversi, mandare una mail a info@iononcombatto.it.FINE

Contatti: Martina Pluda, mpluda@hsi.org; 3714120885

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